| Testo Sile fragor ac rerum  tumultus,fuge pavor qui pectore  raucus anhelas.
 Psallere nos sine et  nostros aequare modos.
 Urget amor musae opprimens  iurgia irae,
 cum ecclesia resonat  dulcore carminis nostris
 et voces solidae  audientium aures demulcent.
 Suscipe deitatis mater  vocum praecordia nostra
 et nato refunde vota, quae  psallimus omnes.
 Nunc fontem adire decet  quo Bacchus insedet ipse
 et discedat lympha liberos  dum carpimus rivos.
 Amen.
 | Traduzione Taci fracasso e strepito delle cose,fuggi angoscia che nel petto sorda ansimi.
 Facendoci cantare salmi senza armonizzare le nostre tonalità.
 Incalza l'amore per il canto che copre gli alterchi dell'ira,
 quando la chiesa risuona della dolcezza del nostro canto
 e voci robuste accarezzano le orecchie di coloro che ascoltano.
 Sorreggi, o madre di Dio, lo spirito delle nostre parole
 e riversa su tuo Figlio i voti  che tutti cantiamo.
 Ora conviene avvicinarsi al fonte in cui lo stesso Bacco risiede
 e scorra l'acqua mentre noi ne  attingiamo ai liberi ruscelli.
 Amen.
 |